Come comunicare bene, semplificando il linguaggio aziendale per essere compresi, ricordati e apprezzati.
Perché così spesso si usa un linguaggio complesso e tecnico? E come possiamo migliorare il nostro modo di comunicare?
grafica e strategia
Viviamo in un mondo saturo di informazioni. Siti web, social media, pubblicità e newsletter bombardano continuamente le persone con messaggi di ogni tipo. In questo contesto la chiarezza della comunicazione diventa un vantaggio competitivo: se un’azienda non sa spiegare in modo semplice cosa fa e perché è utile, rischia di essere ignorata.
Allora perché la comunicazione aziendale è spesso complicata?
Molte aziende, specialmente nei settori più tecnici o nel marketing, tendono a utilizzare parole complesse, inglesismi e frasi elaborate per spiegare concetti relativamente semplici.
Le ragioni possono essere diverse:
- dimostrare competenza: si pensa che un linguaggio sofisticato conferisca autorevolezza, quando in realtà contribuisce a creare distanza;
- abitudine: chi lavora nel settore è talmente abituato a usare un gergo specifico che non si accorge di quanto possa risultare ostico ai non addetti ai lavori;
- paura di sembrare “troppo semplici”: c’è l’idea che un messaggio più diretto sia meno professionale, mentre è esattamente il contrario.
Ma la vera domanda è: se il nostro pubblico non capisce, ha senso continuare a parlare?
Il paradosso del linguaggio complesso.
Nel 1970 Italo Calvino parlava di antilingua, un modo di scrivere e parlare burocratico, pieno di formule inutilmente complesse che invece di chiarire, confondono.
Questo fenomeno è ancora attuale: quante volte leggiamo testi aziendali pieni di espressioni come soluzioni innovative, sinergie strategiche e value proposition senza riuscire a capire esattamente di cosa si sta parlando?
Un esempio concreto.
Frase complessa: “abbiamo implementato un processo di lead nurturing basato su un approccio omnichannel per incrementare il conversion rate”.
Versione chiara: “seguiamo i potenziali clienti con contenuti mirati fino a quando sono pronti all’acquisto”.
Il concetto è lo stesso, ma la seconda frase è immediata e comprensibile.
Cosa rende, dunque, la comunicazione (più) efficace?
Una comunicazione chiara è quella che:
- utilizza parole semplici e dirette: se puoi dire qualcosa in 10 parole invece che in 20, fallo;
- evita gli inglesismi inutili: se esiste un termine italiano chiaro, usiamolo;
- semplifica senza perdere il valore: ridurre la complessità non significa rendere superficiale il messaggio;
- si concentra sul proprio pubblico: il cliente deve capire subito cosa stai dicendo e perché dovrebbe interessargli.
Un esperimento di chiarezza: tu quale frase sceglieresti?
Per capire quanto sia diffuso il problema del linguaggio complicato, nella nostra newsletter abbiamo chiesto: come descriveresti ai tuoi clienti un miglioramento nell’esperienza d’acquisto?
A) Abbiamo implementato una customer journey ottimizzata per massimizzare il conversion rate.
B) Abbiamo migliorato l’esperienza d’acquisto per rendere più facile e veloce la scelta del prodotto.
C) Allora, in pratica, c’è questo nuovo flusso super innovativo che ti porta step by step, ma senza essere troppo invadente, e comunque alla fine ti aiuta, cioè, dipende, però funziona!
Se anche tu hai risposto B, fai parte di quell’11% di aziende che comunica in modo realmente chiaro ed efficace; ottimo, sei sulla strada giusta!
Se hai scelto A, probabilmente la tua comunicazione rischia di essere troppo tecnica e distante.
Se invece hai optato per C, forse è il momento di dare più struttura ai tuoi messaggi 🙂
La semplicità è un valore
Semplificare il linguaggio aziendale non significa renderlo meno professionale, ma più efficace. Le aziende che riescono a farsi capire guadagnano la fiducia dei clienti, comunicano il proprio valore e si distinguono in un mercato affollato.
Oggi più che mai, raccontare in modo autentico e semplice la propria storia è fondamentale per creare un legame duraturo con il pubblico.