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Miss Key & Mr. Wolf | Blog | L’illusione dei numeri: perché la qualità dei follower conta più della quantità sui social

Una riflessione sull’importanza della qualità dei contenuti per le piccole imprese locali e sul valore di relazioni reali, autentiche e strategiche sui social media.

Creare contenuti che siano sinceri, coinvolgenti e coerenti è il modo migliore per attrarre persone che condividono i valori del brand e che sono più propense a diventare clienti reali e fedeli.

grafica e strategia
articolo dell'agenzia grafica e creativa di Castelfranco Veneto Miss Key & Mr. Wolf sulla differenza tra qualità contenuti e quantità follower sui social

Viviamo in un mondo sempre più ossessionato dai numeri. I follower sui social media sono diventati una sorta di status symbol, un’indicazione rapida (e sovente superficiale) del successo di un individuo o di un’azienda. Eppure, come spesso accade con le cifre, la quantità non corrisponde necessariamente alla qualità. E, ancora più importante, non corrisponde necessariamente ai risultati di business, specialmente per le piccole imprese locali che operano in contesti dove ciò che conta è l’effettivo impatto sul territorio e sul proprio pubblico di riferimento.

Questa falsa percezione del valore dei numeri – di voler sempre più follower, più like, più visualizzazioni – rischia di deviare la nostra attenzione da ciò che davvero conta: i contenuti. Sì, perché alla fine della giornata non sarà il numero di follower a determinare il successo di un ristorante, di una boutique o di un servizio locale. Quello che conta è chi sono quei follower, quale tipo di relazione hanno con il brand e come reagiscono ai contenuti che vengono proposti.

La qualità dei follower: una questione di valore, non di vanità

Immaginiamo due ristoranti. Il primo ha 10.000 follower su Instagram mentre il secondo ne ha 1.000. A prima vista si potrebbe pensare che il primo ristorante sia molto più popolare e, di conseguenza, abbia un volume di affari maggiore. Ma se osserviamo più da vicino, possiamo scoprire che solo lo 0,5% dei follower del primo ristorante ha effettivamente visitato il locale, mentre il 10% dei follower del secondo ristorante si è tradotto in clienti reali. Facendo due conti, il primo locale ha ottenuto 50 visite dai suoi follower mentre il secondo, con una base molto più piccola, ha ricevuto 100 visite.

Quale dei due ha realmente costruito un pubblico di valore?

Questa semplice analisi dimostra come la qualità dei follower sia molto più importante della quantità. Avere un pubblico numeroso ma scarsamente coinvolto non porterà alcun vantaggio concreto all’attività, mentre costruire una community di persone realmente interessateanche se più piccola – avrà un impatto certamente più significativo sul ritorno sull’investimento (ROI).

Un esempio interessante è rappresentato da Hiut Denim Co, un’azienda gallese che produce jeans di alta qualità. Hiut Denim ha costruito la propria presenza sui social media non cercando disperatamente di accumulare follower, ma concentrandosi sulla narrazione delle storie dietro i loro prodotti: il processo di lavorazione, le persone che confezionano e verificano ogni paio di jeans e l’amore per la qualità. Questo approccio ha portato l’azienda a raccogliere un pubblico selezionato e profondamente coinvolto, con risultati incredibili in termini di conversioni e fedeltà al brand. Seguendo questo esempio, una piccola bottega artigianale potrebbe decidere di raccontare la storia del proprio mestiere, del territorio e dei materiali utilizzati, riuscendo così ad attrarre un pubblico che non sia solo numericamente interessante, ma che abbia anche una forte affinità con i valori del brand.

La scelta di micro e nano influencer: creare relazioni autentiche

Un altro suggerimento per le piccole realtà locali – che si tratti di un ristorante, di una boutique o di uno studio di consulenza – è quello di preferire una collaborazione con micro o nano influencer piuttosto che con grandi nomi dal milione di follower. I micro e nano influencer sono solitamente più vicini al loro pubblico, più credibili e, soprattutto, hanno un tasso di engagement molto più alto rispetto ai loro colleghi più celebri. Questo significa che il loro pubblico è molto più predisposto ad ascoltare i loro consigli e a seguire le loro raccomandazioni.

Collaborare con un nano influencer che ha 2.000 follower, di cui una buona parte risiede nelle vicinanze della nostra attività ed è realmente interessata ai nostri servizi, può portare risultati ben più concreti che affidarsi a un influencer da 100.000 follower, molti dei quali potrebbero non avere alcun interesse nel nostro settore. Un altro vantaggio è che queste collaborazioni risultano spesso economicamente più vantaggiose, permettendo così di investire oculatamente anche con budget ridotti.

Non solo influencer: il potere dei contenuti

Se è vero che le collaborazioni con influencer possono fare la differenza, è altrettanto vero che il cuore del successo sui social è rappresentato dai contenuti. Creare contenuti di qualità che raccontino il dietro le quinte mettendo in evidenza i valori dell’azienda e che rispondano alle esigenze e alle curiosità del pubblico è fondamentale per costruire una relazione solida e autentica.

In questo senso, Instagramche proprio in questi giorni sta introducendo una nuova opzione per condividere la propria posizione in tempo reale – offre un’opportunità unica per le piccole realtà locali. Immaginiamo un piccolo bistrot che crea contenuti autentici sul proprio feed, mostrando le ricette del giorno, le materie prime freschissime utilizzate, invitando allo stesso tempo i clienti a condividere la loro esperienza e la loro posizione quando visitano il locale. Questo non solo permette di aumentare la visibilità in modo organico, ma incoraggia anche le persone a visitare il bistrot, trasformando i follower in clienti reali.

Tra contenuti organici e ADS: un buon compromesso è il giusto equilibrio

Un altro aspetto da considerare è l’uso delle ADS a pagamento. Certamente le campagne pubblicitarie sono uno strumento efficace per raggiungere risultati in tempi brevi, ma il budget a disposizione gioca un ruolo determinante. Se si tratta di piccole imprese con un budget limitato (inferiore a 500 euro al mese), è importante ottimizzare la strategia puntando sulla qualità dei contenuti. L’idea non è solo quella di acquisire visibilità a tutti i costi, ma di creare contenuti capaci di attirare l’attenzione del pubblico giusto e di generare un ritorno concreto.

Per questo motivo, il nostro consiglio è di investire in contenuti autentici, che parlino il linguaggio del pubblico e che costruiscano una narrazione coerente con i valori dell’azienda, sfruttando l’ADS solo in occasione di iniziative ed eventi speciali – meglio se lontani dalle festività (come il Natale) o da occasioni programmate (come il black friday o i saldi estivi) – durante i quali le aste possono risultare troppo alte e l’attenzione del pubblico dispersiva. Un contenuto che racconta la storia di un piatto speciale, di un progetto artigianale o di un’idea nata da una conversazione con un cliente può fare molto più di una campagna pubblicitaria ben targettizzata, poiché entra nel cuore delle persone e crea una connessione che va oltre il semplice atto d’acquisto.

Conclusioni: costruire relazioni, non numeri

L’approccio ai social media per una piccola impresa deve partire da una domanda fondamentale:

Cosa voglio ottenere dalla mia presenza online?

Se l’obiettivo è solo quello di accumulare follower per “vantarsi” di avere grandi numeri o per soddisfare il proprio ego, probabilmente la strategia non porterà ai risultati desiderati. Al contrario, se l’obiettivo è quello di aumentare le vendite costruendo relazioni, entrando in contatto con persone realmente interessate al brand, raccontando una storia e offrendo un valore autentico, allora la strada giusta è quella di concentrarsi sulla qualità.

Perché la qualità dei follower è una conseguenza della qualità dei contenuti. Creare contenuti che siano sinceri, coinvolgenti e coerenti è il modo migliore per attrarre persone che condividono i valori del brand e che sono più propense a diventare clienti reali e fedeli.

Come diceva Seth Godin, “non cercare clienti per i tuoi prodotti, cerca prodotti per i tuoi clienti“. Questo vale anche per i follower: non cercare follower per far crescere un numero, cerca follower per costruire una community.

articolo dell'agenzia grafica e creativa di Castelfranco Veneto Miss Key & Mr. Wolf sulla differenza tra qualità contenuti e quantità follower sui social

Se vuoi costruire una strategia di social media che metta al centro i contenuti e la qualità delle relazioni, Miss Key & Mr. Wolf può aiutarti a raccontare quella storia – la tua storia – che aspetta solo di essere narrata a persone che non vedono l’ora di ascoltarla.

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