Un sito non porta clienti quando: parla di te invece che dei problemi del cliente, non è chiaro chi aiuti e come, oppure non dà ragioni concrete per sceglierti invece della concorrenza. La buona notizia? Sono tutti problemi risolvibili senza rifare tutto da zero.
consulenza, strategia, branding.
Hai un sito. Lo hai fatto fare, ci hai messo budget, tempo, aspettative.
Poi aspetti. E aspetti.
Qualche richiesta arriva, sì. Ma sono sempre quelle sbagliate:
- “Quanto costa?” (e basta)
- Richieste da zone dove non lavori
- Preventivi che non si trasformano mai in niente
- Persone che cercano qualcosa che tu non fai
E intanto il cugino dell’amico che ha “solo un sito fatto male” sforna clienti come se piovessero.
Dove sta l’inghippo?
Il problema raramente è grafico. Il tuo sito può anche essere bello (o brutto). Non è quello il punto. Il sito non funziona quando chi lo legge non capisce tre cose:
1. Tu risolvi il MIO problema?
Apro il tuo sito. Leggo la home. Vedo: “Azienda leader nel settore”, “Esperienza ventennale”, “Soluzioni innovative”.
Ok, bello. E io che c’entro? Il tuo sito parla di te. Ma il cliente cerca qualcuno che parli di lui.
Esempio pratico:
❌ “Siamo un’azienda specializzata in impianti fotovoltaici con 15 anni di esperienza”
✅ “Bollette elettriche che ti mandano in bestia? Ti aiutiamo a tagliare i costi energetici della tua azienda fino al 60%”
Quale delle due ti fa dire “ah, è per me”?
Cosa fare: Riscrivi le prime 3 righe della home. Inizia con il problema concreto del tuo cliente ideale. Non con chi sei tu.
2. Sono nel posto giusto?
Ho un problema. Cerco una soluzione. Arrivo sul tuo sito (da Google, da un post, da un passaparola). Leggo. Ma non capisco se tu lavori per aziende come la mia.
Sei troppo generico: “Serviamo aziende di ogni dimensione” (quindi nessuna in particolare). Non dici dove lavori: “Operiamo in tutta Italia” (quindi sei lontano). Non specifichi cosa fai: “Consulenza strategica” (quindi tutto e niente).
Il cliente non ha tempo di indovinare. Se non è chiaro subito, chiude e va altrove.
Esempio di azienda che lo fa bene:
“Aiutiamo piccole aziende manifatturiere tra Brescia e Bergamo (10-80 dipendenti) a vendere di più senza assumere commerciali.”
In una riga hai detto: chi aiuti, dove, che problema risolvi.
Cosa fare: Aggiungi una riga sotto il titolo principale che dice esattamente chi aiuti. Tipo di azienda, zona, dimensione. Più sei specifico, più attiri quelli giusti (e scoraggi quelli sbagliati, che è un bene).
3. Perché proprio tu?
Ok, risolvi il mio problema. Lavori nella mia zona. Perfetto.
Ma anche altri 10 lo fanno. Perché dovrei scegliere te?
La risposta NON è:
- “Qualità”
- “Serietà”
- “Professionalità”
Lo dicono tutti. Sono parole vuote.
La risposta è: mostrare che hai già risolto quel problema per aziende come la mia.
Il modo più potente? Raccontare una storia vera.
Esempio:
“L’azienda Rossi di Treviso fatturava 800k, ma i preventivi dormivano nelle mail per settimane. Abbiamo rifatto il loro processo commerciale: oggi chiudono il 40% in più con lo stesso team.”
Questo funziona perché:
- È concreto (numeri veri)
- È locale (Treviso = vicino a me)
- È specifico (il problema è identico al mio)
Cosa fare: Prendi l’ultimo cliente con cui hai fatto un bel lavoro. Scrivi 5 righe: qual era il problema, cosa hai fatto, che risultato hanno ottenuto. Mettilo in home o crea una sezione “Clienti” con 2-3 storie così.
Il test veloce che puoi fare ora
Apri il tuo sito. Cronometra 10 secondi. Fai leggere la home a qualcuno che non ti conosce.
Poi chiedi:
- “Ho capito cosa fai?”
- “Ho capito se è per me?”
- “Mi fido di te?”
Se anche solo a una delle tre risponde “mah”, hai trovato cosa sistemare.
La verità scomoda: Un sito non porta clienti perché è invisibile (nessuno lo trova) oppure perché è incomprensibile (lo trovano ma non capiscono).
La buona notizia? Non devi rifare tutto. Spesso basta riscrivere 3 pagine e aggiungere un paio di storie di clienti veri.
Il resto viene da sé.