Sì, perché sempre più persone usano ChatGPT, Perplexity e AI Overview di Google invece della ricerca tradizionale. Le AI citano contenuti chiari, autorevoli, aggiornati e strutturati bene. Non serve rifare il sito: serve scrivere risposte dirette, usare strutture logiche (H2, H3, liste), citare fonti, e aggiornare contenuti vecchi. L’ottimizzazione per AI migliora anche la SEO tradizionale: stessa fatica, doppio risultato.
consulenza, strategia, branding.
Google non è più l’unico gioco in città. ChatGPT, Perplexity, le AI Overview di Google stanno cambiando come le persone cercano informazioni. Se il tuo sito parla solo a Google del 2015, stai perdendo terreno. La buona notizia? Ottimizzare la SEO per le AI non significa rifare tutto. Significa scrivere meglio.
Una persona cerca “come ridurre i costi di produzione nella mia azienda”.
Prima: Apriva Google, cliccava 5 risultati, leggeva 3 articoli.
Oggi: Chiede a ChatGPT. Ottiene una risposta sintetizzata in 30 secondi. Non clicca su nessun sito.
Domanda: Se ChatGPT non cita il tuo sito, esisti ancora?
Benvenuto nella nuova era della ricerca. Dove le AI diventano il filtro tra te e il cliente.
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Cosa sta cambiando (numeri veri)
Dati 2024-2025:
- 40% degli under 35 usa ChatGPT o AI per cercare informazioni (non Google)
- Google AI Overview appare nel 60% delle ricerche (USA), in crescita in Italia
- Perplexity, Claude, Gemini: 500 milioni di ricerche/mese combinate
- Previsione 2026: 50% delle ricerche B2B passerà da AI
Traduzione: Se non ottimizzi per le AI, perdi metà del traffico futuro.
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Come funzionano le AI (cosa devi sapere)
Le AI non “vedono” il tuo sito come Google.
Google tradizionale:
- scansiona link, keyword, velocità
- mostra 10 risultati blu
- l’utente clicca e decide
AI (ChatGPT, Perplexity, AI Overview):
- leggono il contenuto intero
- sintetizzano una risposta
- citano le fonti (se sono buone)
- l’utente non clicca (a meno che non voglia approfondire)
Il problema: Se la tua pagina è scritta male, generica o poco chiara, l’AI la ignora.
E tu sparisci.
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Cosa cercano le AI (e come darglielo)
Le AI premiano contenuti:
1. Chiari e diretti
- “La nostra azienda, forte di un’esperienza pluridecennale nel settore della consulenza aziendale, si pone come partner strategico per…“
- “Aiutiamo PMI manifatturiere in Lombardia a ridurre i costi di produzione del 20-30% attraverso analisi lean e ottimizzazione processi.“
Le AI odiano il marketing-ese. Amano le risposte nette.
2. Strutturati gerarchicamente
Usa H2, H3, liste, paragrafi brevi.
Esempio:
- H1: Come ridurre i costi di produzione
H2: Analizza gli sprechi
– Tempo macchina
– Materiali
– Manodopera
H2: Ottimizza i processi
H2: Monitora i risultati
Le AI leggono la struttura. Se è caotica, saltano.
3. Con risposte immediate
Metti la risposta diretta SUBITO, poi approfondisci.
Schema
Domanda: Come ridurre i costi di produzione?
Risposta diretta (prime 2-3 righe): “Riduci i costi di produzione analizzando sprechi (tempo macchina, scarti, rilavori), ottimizzando il flusso produttivo (lean manufacturing) e monitorando KPI settimanali. Risparmio medio per PMI: 15-30% in 6-12 mesi.”
Poi sviluppi.
Le AI prendono queste risposte per generare la sintesi. Se devono cercare, ignorano.
4. Aggiornati
Contenuto del 2018? Le AI lo deprioritizzano.
Cosa fare:
- aggiungi data di pubblicazione/aggiornamento visibile
- aggiorna articoli vecchi ogni 12-18 mesi
- menziona trend/dati recenti (“Nel 2025…”)
Le AI preferiscono informazioni fresche.
5. Con fonti e numeri
“Costa troppo” → vago “Investimento medio: €5.000-8.000” → specifico
“Funziona bene” → inutile “Riduzione costi del 25% in 6 mesi (fonte: caso studio azienda X)” → credibile
Le AI citano chi fornisce dati, non opinioni.
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Le tecniche pratiche (cosa fare lunedì mattina)
Azione 1
Aggiungi FAQ con risposte dirette
Crea sezione FAQ sul sito. Ogni domanda = H2. Risposta diretta in 2-3 righe, poi approfondimento.
Esempio
H2: Quanto costa ottimizzare un sito per le AI?
Risposta: L’ottimizzazione per AI costa €0 se la fai internamente (richiede riscrittura contenuti) o €800-2.000 se affidata a professionisti. Non serve rifare il sito, solo migliorare i contenuti esistenti.
[Poi sviluppo]
Le AI adorano le FAQ ben strutturate.
Azione 2
Riscrivi le pagine principali
Prendi home, servizi, chi siamo.
Prima di ogni sezione, aggiungi una frase riassuntiva.
Esempio (pagina servizi):
- “Offriamo consulenza personalizzata…”
- “Consulenza lean manufacturing per PMI (10-100 dipendenti): riduci sprechi produttivi del 20-40% in 6 mesi. Investimento da €8.000”
Le AI estraggono queste frasi per le risposte.
Azione 3
Usa Schema Markup
Aggiungi codice strutturato (JSON-LD) per:
- FAQ (FAQPage)
- recensioni (Review)
- servizi (Service)
- azienda (Organization)
Come: plugin (Yoast, RankMath per WordPress) o sviluppatore.
Le AI leggono i dati strutturati più facilmente.
Azione 4
Scrivi per umani (le AI premiano la chiarezza)
Il paradosso: scrivere bene per umani = ottimizzare per AI.
Checklist:
- frasi brevi (<25 parole)
- paragrafi corti (3-4 righe max)
- evita gerghi tecnici inutili
- usa esempi concreti
- rispondi alla domanda, non girarci intorno
Le AI non vogliono poesia. Vogliono chiarezza.
Azione 5
Cita fonti autorevoli
Quando scrivi contenuti, linka:
- studi di settore
- dati ISTAT, Confindustria, associazioni
- normative ufficiali
- case study reali
Le AI danno più peso a chi cita fonti credibili.
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Errori da evitare
Errore 1: keyword stuffing
“Consulenza marketing PMI Milano consulenza marketing piccole imprese Milano…”
Le AI lo riconoscono. E penalizzano.
Errore 2: contenuti troppo promozionali
“Siamo i migliori, leader di settore, esperienza ventennale…”
Le AI cercano informazioni utili, non pubblicità.
Errore 3: contenuti duplicati
Copiare da altri siti = invisibilità garantita.
Le AI premiano originalità e voce propria.
Errore 4: ignorare i contenuti esistenti
Non serve solo creare nuovo. Serve aggiornare il vecchio.
Priorità:
- pagine con più traffico (da Google Analytics)
- pagine servizi/prodotti principali
- articoli blog più letti
Riscrivi applicando le tecniche sopra.
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Il vantaggio nascosto
Ottimizzare per AI = ottimizzare per Google tradizionale.
Perché le AI premiano:
- contenuti chiari → Google li premia
- struttura logica → Google la premia
- risposte dirette → Google le mette in featured snippet
- fonti autorevoli → Google aumenta la domain authority
Stessa fatica, doppio risultato.
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Test pratico
Vai su ChatGPT o Perplexity.
Chiedi: “Miglior [tuo servizio] a [tua zona]”
Es: “Miglior consulente lean manufacturing Brescia”
Il tuo sito viene citato?
Sì → Stai già ottimizzando bene No → Hai lavoro da fare
Poi chiedi: “Come [problema che risolvi]”
Es: “Come ridurre sprechi produttivi in una PMI”
Vieni citato come fonte?
Se no, significa che i tuoi contenuti non sono abbastanza chiari/autorevoli.
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Il futuro è già qui
Tra 2 anni, metà delle ricerche B2B passerà da AI.
Puoi ignorarlo (e sparire lentamente).
Oppure adattarti ora, quando ancora pochi lo fanno.
La domanda non è “se” ottimizzare per le AI.
È “quanto tempo hai prima che sia troppo tardi?”
Bottom line
Ottimizzare per AI non significa imparare tecnologie complesse. Significa scrivere meglio: più chiaro, più diretto, più utile. Se lo fai, vinci su due fronti: AI e SEO tradizionale. Se non lo fai, nei prossimi 2 anni vedrai il traffico calare senza capire perché.